Articolo scritto dalla contributor AV
Una cucina nipponica curata e gustosa, con ingredienti italiani e pairing di vini naturali: è questa l’offerta dello chef Tokuyoshi (stellato) alla Bentoteca in Via San Calocero 3.
Ho cenato per la prima volta in questo ristorante a fine luglio e, dopo la riapertura dalla pausa estiva, ci sono tornata a settembre con tanta voglia di scoprire i piatti che, durante la prima visita, non ero riuscita ad assaggiare.
In un ambiente dallo stile ricercato ed essenziale, in cui spicca un rilassante colore verde scuro alle pareti, mi sono affidata ai consigli del personale di sala, estremamente preparato, per vivere, ancora una volta, un’esperienza super golosa.
Tra assaggi iniziali da condividere, bento e un fuori menù di tonno da capogiro, elenco i tre motivi (più uno) per cui dovreste affrettarvi a riservare un tavolo alla Bentoteca.
1) Il katsusando e il midollo con Shiokara
Il katsusando è il tipico panino giapponese ripieno con la cotoletta impanata. Il ristorante ne propone due versioni: una con pesce spada e una con lingua di vitello, ingolosite da maionese e accompagnate dal Shokupan, un soffice pane al latte leggermente tostato. Avendo assaggiato entrambe le proposte, ho preferito quella di carne, con un sapore decisamente più intenso.
Il midollo con calamari fermentati in stile giapponese è il piatto da ordinare per chi desidera sperimentare il quinto gusto, l’umami. La marinatura dei calamari conferisce sapidità e dona una sensazione stuzzicante e piacevole al palato. Cotto alla brace e portato in tavola con l’osso, il midollo mantiene la sua temperatura permettendo di essere gustato appieno. Per chi lo desiderasse, può essere spalmato sul pane Shokupan (lo stesso del katsusando), con cui viene accompagnato.
2) I bento di Bentoteca Milano
Alla Bentoteca è possibile scegliere tra sei proposte di bento, presentate in deliziose scatoline rettangolari di legno. Ho apprezzato il bento con l’anguilla arrostita in salsa kabayaki ma anche l’originalità di prepararne uno con il bue nero di Salamanca. Squisito si è rilevato il bento con sashimi di Akami, la sezione più magra del tonno. Adagiate su un letto di riso, le fettine di sashimi risaltavano di un colore rosso acceso ed erano accompagnate da uova di trota marinate: uno scrigno di bontà e bellezza!
3) Il tonno di altissima qualità
Il fuori menù della Bentoteca omaggia uno degli ingredienti principe della cucina nipponica: il tonno. L’Otoro e il Chutoro, rispettivamente la parte più grassa e quella più pregiata del pesce, vengono usati per la preparazione di temaki e sashimi mentre l’Akami è servito nel bento. Ho scelto di ordinare il Kama, il collare di tonno marinato e cotto al BBQ con salsa yukke, friggitelli e limone. La caratteristica di questo taglio di pesce è quella di essere al tempo stesso fibrosa e grassa; la particolare consistenza e la tipologia di cottura fanno sì che sembra si stia mangiando della carne. Il sapore del tonno viene esaltato dalle note acidule del limone.
Bonus track: La carta dei vini
In Bentoteca si bevono vini naturali, di cantine italiane ed estere. Avendo ordinato sia piatti di pesce che di carne, ho abbinato una bottiglia di Lancestrale di Col Di Corte. Ottenuto dalla macerazione di uve Montepulciano, coltivate in regime biodinamico, è un rosato molto versatile grazie alle bollicine e alla freschezza che lascia al palato.
Quanto costa mangiare da Bentoteca a Milano
Prezzi: Mediamente una cena con due\tre assaggi da condividere, due piatti principali, dolci e bevande incluse costa intorno ai 60-65 euro. Il prezzo è assolutamente corretto se si considera l’ottima qualità delle materie prime utilizzate e i tempi richiesti per la preparazione di alcuni piatti.
Articolo scritto dalla contributor AV
Bentoteca
via S.Calocero, 3 (metro M2 Sant’Agostino e Sant’Ambrogio)
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