Articolo scritto dalla contributor Giulia Minguzzi
Se ancora non l’avete provato, sicuramente ne avrete sentito parlare: dopo il successo che ha riscosso l’ esperimento di pop-up restaurant durante il 2022, il fastfood del noto youtuber Mocho (qui il suo canale) arriva stabilmente a Milano e prende il nome di MeatCrew. Dopo aver viaggiato da un capo all’altro degli Stati Uniti in cerca dei migliori hamburger che si possano trovare, il giovane brianzolo ha deciso di aprire il suo primo locale lo scorso aprile in pieno centro. Con questo piccolo traguardo Mocho ha esaudito il suo desiderio di far conoscere a tutti le sue personalissime ricette, portando sul menù di MeatCrew il meglio di ciò che ha potuto assaggiare in America. E come se non bastasse, da qualche giorno ha raddoppiato il suo format, aprendo un secondo locale nel quartiere di Isola. Devastante: questo è l’aggettivo “pay-off” con cui si presenta al pubblico. Ma è davvero così? Scopriamolo.
Cosa si mangia da MeatCrew: smashburger all’americana e non solo
Da amante degli hamburger e patita dei vlogger che pubblicano video di food tour in America, ero davvero curiosa di assaggiare i panini di Mocho. Il motivo per cui ho deciso di provare questo fast-food con qualche mese di ritardo è stato l’hype iniziale che ha reso impossibile una visita tranquilla al locale. Ogni volta che avevo l’occasione di andare mi passava la voglia vedendo la fila chilometrica che si creava fuori dall’ingresso. Buon segno? Probabilmente. Ma mi sono ripromessa che alla prima valida occasione non avrei esitato. Ed eccomi quindi in una sera di dicembre (la stessa sera dell’inaugurazione del secondo locale) che mi ritrovo a passare da viale Bligny e a vedere che la coda sotto l’insegna di MeatCrew non è così male come prima. Mi stupisce comunque che ci sia, dato che sono le dieci di sera e una bella fetta di clienti si è recata all’opening della seconda sede. Ma non mi lascio scoraggiare e attendo prendendo posizione. Attendo per una mezz’ora abbondante e nel frattempo inizio a studiare il menù.
I protagonisti qui sono gli smashburger, molto popolari in America, caratterizzati dalla modalità di cottura alla piastra che prevede lo “smashing” del patty fino a renderlo molto sottile e a formare una goduriosissima crosticina ai lati. Mocho li propone in diverse opzioni e in (letteralmente) tutte le salse: si passa dal Crispy Double Smash (brioche bun, doppio patty da 90g, bacon super crispy, 4 fette di American Cheese, cipolle grigliate e Mocho’s Burger Sauce; 13,50€) al Chili Double Smash (brioche bun, doppio patty da 90g, 4 fette di American cheese, pico de gallo, Spicy Cajun chili e bacon super crispy; 15,50€), fino a raggiungere vette altissime della tradizione culinaria americana con il Pastrami sandwich (il più costoso del menù: 19€) o il panino con il Mac’n’cheese (14,50€). Tra gli starters (entrambi a 6,5€) gli immancabili nuggets di pollo e i Chicken & waffles (waffles al burro, nuggets di pollo e sciroppo d’acero), mentre un altro pezzo forte dell’offerta sono le patatine: anche queste proposte in varianti americanissime come le bacon cheese fries (5€), le chili cheese fries (5€) o le mexican cheese fries (5€). In un qualsiasi fast food all’americana che si rispetti non possono mancare i milkshakes (6€) e qui Mocho fa sul serio quando dice che nel suo locale si possono assaggiare i veri sapori americani, perché azzarda l’aggiunta del bacon sbriciolato sopra ai classici gusti vaniglia o cioccolato. Chiude la lista un duo di dolci tutti americani che in Italia non sono molto conosciuti: il banana pudding (molto in voga soprattutto a NY) di cui si può scegliere la size (4,5€ regular e 7€ XL) e la key lime pie (5€), una torta tipica delle isole Keys molto semplice, con base biscotto lime e burro.
La formula vincente: free refill e panini espressi
Quando finalmente sono entrata da MeatCrew ho percepito subito le vibes americane, ma non quelle di un fast food anni ‘50 con le cameriere pattinatrici; no, niente di tutto questo. Mi è sembrato di entrare in un fast food di Brooklyn o di Harlem con le pareti a mattoni e i graffiti sui muri. Una location costruita ad hoc per esaltare lo stile americano: mattoni, graffiti, menù sui display e una grande televisione che mostrava in loop alcuni dei video masterpiece di Mocho.
L’ambiente è molto ristretto, ma i tavoli risultano essere disposti abbastanza bene da lasciare spazio per muoversi liberamente e alzarsi per andare a prendere un refill di coca cola. Qui il refill infatti è incluso nel menù. Che devo dire è abbastanza costoso, se pensiamo che i panini più “basic” (se così possiamo chiamarli?) partono da 14€ circa, mentre il menù compreso di patatine e bibita free refill arriva a 20€ (25€ per il pastrami).
Ma veniamo alla parte succosa dell’esperienza. L’ordine si fa alla cassa e poi i ragazzi ti servono al tavolo. Abbiamo ordinato un Crispy double smash versione menù (19,90€) con la birra artigianale di Mocho (questa non free refill purtroppo) e un Chicken parm sandwich (brioche bun, sovracoscia di pollo marinata e fritta, marinara sauce, mozzarella, mayo al basilico) sempre con la formula menù (19,90€). Paghiamo e ci accomodiamo ai tavoli. Per le bibite free refill c’è un corner ad hoc dove puoi servirti con ciò che ti piace di più.
L’attesa per il crispy è di appena 10 minuti mentre ci è voluto un po’ di più per il pollo. Iniziamo dal bun: soffice, profumato, di un bel colore acceso ed estremamente burroso all’assaggio, veramente buono. Al primo morso del Crispy devo dire che non ho sentito subito la “crunchiness” del patty e sono rimasta un po’ interdetta quando al secondo non avevo ancora sentito nessuna salsa. Forse sono stata poco aggressiva? Comunque al terzo morso è finalmente arrivato il re del panino: il bacon. Qui sì che ci siamo. Un bacon così croccante non l’avevo mai mangiato in un panino, una goduria devastante; da questo punto di vista, aspettative davvero rispettate. Ecco che arriva anche il cheddar (non se se possa esistere un cheddar di qualità ma quello era sicuramente meglio di tutti gli altri che ho mai mangiato in Italia) e la salsa speziata di Mocho, super sfiziosa, che ben si sposava con la carne e il resto degli ingredienti. Complessivamente si merita un bell’8 e mezzo.
Se siete quel tipo di persona che ai fast food prende sempre il panino con il pollo fritto, andrete fuori di testa per il Chicken parm di Mocho. Qui usano la sovracoscia (intera), quindi una carne molto succosa e più grassa del petto, e la friggono a regola d’arte; ma il meglio arriva con la salsa: una mayo al basilico che sembra pesto ma non lo è, delicatissima e perfettamente bilanciata, che esalta ancora di più il sapore del pollo. Devo ancora decidere se ho preferito questo panino allo smashburger. Un bel 9 se lo prende. Per essere un panino con il pollo, mi ha stupito alla grande.
E arriviamo alle fries: super crunchy, per niente mosce e leggermente speziate quelle normali; una bomba invece le bacon cheese fries, davvero devastanti. Un’esplosione di gusto che conquista tutti, anche i più scettici, e ti fa proprio godere. Un guilty pleasure a cui non potrò mai più rinunciare. La prossima volta voglio provare le famigerate patatine al chili, per sapere se davvero infuocano la bocca come dicono.
Recensione finale di MeatCrew
Devastante? Per alcuni aspetti sì, per altri no. Nulla da dire sulla bontà e la qualità delle materie prime, secondo me ne vale il prezzo. Forse avevo aspettative troppo alte sugli smashburger e l’hype che si è creato attorno al mito degli hamburger di Mocho mi ha reso un critico troppo severo, ma credo che non fosse il miglior panino di Milano. Sicuramente ho apprezzato la creatività del menù e la voglia di far conoscere la cultura culinaria americana in una città come Milano, ancora vergine delle specialità più tradizionali come il Mac’n’cheese o il pastrami sandwich. Sinceramente ci tornerei volentieri per provare il resto e accetterei di fare un’altra mezz’ora buona di fila, proprio perché le proposte di MeatCrew non ci sono da altre parti a Milano, o almeno ancora non le ho trovate. Per cui ne vale la pena provarlo, a voi la scelta se tornare per assaggiare il resto. Non aspettatevi di mangiare come in un normale fast food, nulla a che vedere con il McDonald’s o il Burger King. Qui c’è roba seria, ma resta da scoprire se può diventare ancora meglio di così. Per il momento, approvato. Se avete voglia di american burger qui potete fare una full immersion a stelle e strisce e uscirne più che soddisfatti.
MeatCrew
Viale Bligny 18 (M3 Porta Romana, tram 9)
Articolo scritto dalla contributor Giulia Minguzzi
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