Articolo scritto dalla contributor Margherita Castronuovo
Non vedevo l’ora di tornare a scrivere di viaggi. Dopo un altro periodo di chiusura forzata, eccomi di nuovo a darvi qualche spunto per un weekend in una città italiana stupenda e dinamica, Bologna, uno dei miei luoghi del cuore, dove torno sempre volentieri. Proprio perché ci sono stata spesso, ho pensato di scrivere una mini-guida per un weekend a Bologna. L’ultimo mio viaggio – in auto- è stato a fine maggio, con una mia amica, e qui vi racconto cosa abbiamo visto, dove abbiamo alloggiato e soprattutto cosa e dove abbiamo mangiato (e bevuto).
Dove mangiare a Bologna
Cominciamo subito con il pezzo forte, il cibo. Perché sì, Bologna è detta, non per niente, ‘la grassa’. I veri foodies quindi vanno alla spasmodica ricerca di tortellini, mortadella, lasagne, tagliatelle al ragù e crescentine, che peraltro solo alcuni dei prodotti caratteristici di questa capitale del gusto – anche se ci sono diversi posticini con opzioni vegetariane, (e anche vegane, seppur certamente meno tipiche) di cui vi parlerò. Per godere a pieno dell’esperienza gastronomica, però, è consigliato non essere vegani!
Noi abbiamo passato lì due giorni non pieni – siamo partite sabato mattina e rientrate domenica sera- comprensivi quindi di una colazione, due pranzi, due merende e due cene.
Per la colazione siamo andate al Forno Brisa, panificio famosissimo in città – e anche fuori, ad onor del vero- che puntavo da una vita. Questa panetteria ha tre sedi a Bologna (presto ne aprirà una quarta) e spedisce anche in altre parti d’Italia. Sul loro sito trovate tutte le informazioni in merito a prezzi e tipologie di prodotti che si possono ordinare online, tra cui il loro pane, spettacolare.
In sede invece trovate la loro pizza in pala e la loro focaccia, quest’ultima esageratamente buona. Non scherzo quando dico che è una delle migliori mai assaggiate in vita mia, tanto che secondo me -non esagero- vale da sola il viaggio a Bologna. Abbiamo preso due tranci di pizza, due di focaccia e assaggiato anche un mini-croissant vuoto, forse meno ‘eccezionale’ rispetto alla parte salata. Ho poi preso del pane alle pere candite e cannella da portare a casa per la colazione, che mi è durato una settimana buona, veramente pazzesco.
Vorrei tornare per provare i tanti dolci artigianali, tra cui torte, veneziane, confetture, nonché la loro caffetteria, che offre da caffè espresso a quello filtrato, con tanta ricercatezza sulla materia prima e sull’origine di tutti i prodotti. I ragazzi che hanno aperto il locale sposano la stessa filosofia riguardo alla panificazione dei gestori dei milanesi Pavè, Crosta e Davide Longoni (tanto che hanno organizzato in passato alcuni eventi insieme) e hanno ricevuto tanti riconoscimenti anche da guide gastronomiche rinomate, come il Gambero Rosso.
Personale gentilissimo, noi abbiamo preso da portare via, mentre in alcuni locali ci sono anche i tavolini fuori, prezzi onesti, per quattro tranci e una mini-brioche 13€.
Forno Brisa
Via Galliera 34d, Bologna
Dove pranzare a Bologna: street food
Per pranzo, invece, abbiamo puntato entrambi i giorni per un buon street food bolognese.
Il primo giorno siamo andate ad un mercato all’aperto molto carino, chiamato Mercato Ritrovato, una realtà davvero interessante, di cui vi parlerò meglio nella parte turistica dell’articolo. Vi basti sapere, per il momento, che accanto alla frutta e verdura fresche, ai formaggi e ad affettati, ci sono numerosi banchetti di locali molto conosciuti in città, tra cui il super social Sfoglia Rina, che nasce come piccola bottega di produzione di pasta fresca e dal 2010 è anche ristorante in centro a Bologna. Prima del Covid-19 era quasi impossibile non trovare fila fuori dal locale e quindi – del tutto inaspettatamente, perché non avevo idea che avessero una succursale del locale in via Castiglione – abbiamo assaggiato due delle loro specialità, i tortellini allo zabaione (una crema all’uovo salata pazzesca) e i passatelli ai carciofi (c’era anche della pancetta ma io l’ho tolta). Prezzi onestissimi, 7 € a ciotola, porzioni giuste.
Sicuramente anche andare al locale vero e proprio merita, anche perché dentro è molto carino e c’è molta più varietà di scelta– lì al mercato erano quattro o cinque piatti, di cui uno vegano e due vegetariani- e soprattutto c’è la possibilità di comprare la pasta fresca da portare a casa. Vale la pena, secondo me, anche fare un po’ di fila per entrare.
Sfoglia Rina
Via Castiglione, 5b, 40124, Bologna
Al Mercato Ritrovato
via Azzo Gardino, 65
Avendo ancora un po’ di spazio avremmo potuto anche prenderci del pesce fritto direttamente dalla Romagna, o un dolcetto lì al mercato, ma abbiamo preferito dirigerci verso il Gelato più buono di Bologna, a mio avviso, che è la Cremeria Santo Stefano. Ragazzi, che gelato…
I gusti cambiano praticamente ogni mese, se non per i classici 7 o 8 sempre presenti, tra cui pistacchio, crema, fiordilatte, cioccolato. Gli speciali sono davvero speciali. Il primo giorno -perché sì, siamo tornate anche la domenica- ho provato i gusti classici, il pistacchio era meraviglioso, così come la crema, super delicata. Il secondo giorno invece ho provato il cioccolato speziato che sapeva di sei o sette spezie diverse, veramente un viaggio nel gusto, ma anche i gusti alla frutta sono veramente buoni. Prezzi nella norma, una coppetta media da tre gusti 3€. Vorrei tornarci adesso!
Cremeria Santo Stefano
Via Santo Stefano, 70/c, 40125 Bologna
Il secondo giorno, invece, siamo andate a pranzo dalle “vecchine”, cioè il Pastificio Naldi, in zona Pratello. Questo posticino, che non è né un ristorante, né una tavola calda, è un altro laboratorio in cui viene prodotta pasta fresca da alcune signore bolognesi, che ti fanno la schiscetta calda piena di prelibatezze. Noi abbiamo assaggiato una lasagna vegetariana spaziale e una pasta con besciamella aromatizzata al limone. Non ho foto perché è un posto tutt’altro che instagrammabile, ma merita davvero la visita, anche tenendo conto che abbiamo fatto venti minuti di fila. Non ci si può sedere da loro, ma i locali della zona consentono a chi prende da bere da loro di sedersi ai loro tavolini, quindi ci siamo messi in un bar lì di fronte che è un’istituzione, chiamato il Barazzo, dove poi ci siamo prese il caffè
Decisamente consigliato. Prezzi popolari, anche qui. Porzioni abbondanti. Dai 7 ai 10 € a piattone.
Pasta Fresca Naldi
Via Del Pratello 69, 40122, Bologna
Dove cenare sui colli bolognesi
Avendo la possibilità di muoverci in auto abbiamo deciso di spostarci sui colli bolognesi per la cena, nello specifico al Monte Donato, anche per staccarci dal traffico cittadino e goderci un po’ di Bologna dall’alto.
Abbiamo quindi raggiunto dei nostri amici alla Trattoria Monte Donato, che loro avevano prenotato tempo prima perché eravamo in cinque e il ristorante era pienissimo. Premetto che non ho pagato io e che la cena mi è stata offerta, ma sul sito trovate tutti i loro prezzi, leggermente più bassi rispetto a Milano (credo che si spenda più o meno sui 30€ a testa con antipasto, piatto principale, vino e acqua)
Abbiamo condiviso due tigelle a testa (0,50€ cad.) con affettati e squacquerone. Le tigelle erano belle grandi. Poi tutti hanno preso di primo delle fantastiche tagliatelle al ragù, ma c’erano opzioni vegetariane – e credo anche una vegana. Un piatto di pasta molto abbondante – io l’ho solo assaggiato perché le tigelle e un aperitivo fatto un paio d’ore prima mi avevano già riempita a sufficienza- costa massimo 12€. I secondi vanno dai 12 ai 23€ (i prezzi salgono per le tagliate di carne).
Tutto molto buono, atmosfera rustica, ma non troppo, per famiglie e locals, comunque all’insegna della cena tranquilla, non certo da Bologna universitaria e ubriaca, però mi è piaciuto molto.
Trattoria Monte Donato
Via Siepelunga, 118, 40141, Bologna
Alternative per mangiare e degustare a Bologna
Vi lascio, infine, un elenco di posti, alcuni provati in passato, altri sulla mia lista di must try da secoli!
- Per tigelle, panini, piadine, salumi ecc. fate una tappa all’antico mercato nel Quadrilatero, turistico, ma anche pieno di bolognesi, soprattutto nelle viuzze più nascoste
- Per un tuffo nella bolognesità, Trattoria Da Vito, dove andava sempre Francesco Guccini
- Per un brunch, famosissimo è Papparè, dove non sono stata personalmente, ma sembra molto buono.
- Per un’altra gelateria fantastica, consiglio Cremeria Cavour.
- Per una buona colazione dolce in un posto super instagrammabile, consiglio il Caffè dei Gomitoli in Strada Maggiore.
- Per un tipicissimo bolognese, Osteria Le Sette Chiese
- Per un’osteria rimasta ferma agli anni ’70, con piattoni da condividere e fiumi di vino della casa, Del Montesino, in zona Pratello
- Per un buon libanese, Beirut Snack Srl o Babilonia Kebab al Pratello
- Due trattorie tipiche: Osteria dell’Orso, Osteria Broccaindosso
Cosa vedere a Bologna in un weekend
Ma passiamo alla parte turistica: io vi dirò cosa abbiamo fatto noi, contando che entrambe c’eravamo già state più volte e quindi non abbiamo seguito il classico itinerario turistico, di cui trovate tanti consigli sparsi per il web. Considerate che c’è parecchio da vedere a livello storico-artistico e quindi, a mio avviso, tra musei e chiese, occorrerebbe un’altra giornata piena per vedere tutto, ma per “il grosso” possono bastare due giorni.
Noi abbiamo tenuto il sabato per vedere la città “all’aperto” e il secondo giorno per visitare i musei: alla fine vi elencherò quello che secondo me va visto e che noi abbiamo saltato.
Ecco cosa vedere a Bologna in due giorni:
1° GIORNO, sabato
Il nostro itinerario è iniziato verso ora di pranzo al Mercato Ritrovato, raggiungibile in quindici minuti a piedi da dove alloggiavamo. Degli orari ho già parlato, secondo me se si vuole assaggiare un pezzo di vita da vero bolognese è da non perdere. Questo mercato contadino si svolge allo spazio esterno della Cineteca di Bologna dal 2008 e vi si trova solo produttori che vendono i loro prodotti di stagione. Certi giorni si organizzano anche dei workshop ed ad esempio quando siamo andate lì noi c’erano le signore che insegnavano a fare la pasta fresca a mano– che poi si cucinava e si mangiava in loco.
La Cineteca stessa è un luogo dove soprattutto prima del Covid si svolgevano tanti eventi, proprio perché al suo interno c’è un vero e proprio cinema, una biblioteca ed uno spazio per delle mostre artistiche.
Subito dopo pranzo ci siamo dirette verso il centro e abbiamo fatto il classico giro della parte più interna della città, dalle Sette Chiese alle Due Torri, passando per la Strada Maggiore. In Piazza Sette Chiese di sabato c’è un mercato dell’antiquariato molto bello e ricco.
In Strada Maggiore c’è un portico sotto cui, nascoste tra le travi di legno del soffitto, sono disegnate delle frecce che sono molto difficili e divertenti da trovare.
Non è raro trovare turisti a testa in su alla ricerca di queste frecce e della leggenda ad esse legata – di cui non vi spoilero niente, andate a cercarla quando le vedrete!
Da lì siamo andate verso i giardini Margherita per rilassarci un attimo, visto che la nostra idea era – prima di cena- salire al santuario di San Luca per vedere Bologna dall’alto e berci qualcosa in cima.
Così abbiamo fatto. I giardini sono giganti, pieni di gente giovane, ci sono alcuni locali in mezzo al parco ma la cosa che personalmente mi ha fatto impazzire è stato lo spazio di coworking in mezzo al giardino nella parte chiamata “serra” – effettivamente ci sono delle serre- veramente molto bello.
(tutto quello di cui vi ho parlato finora è gratis, non so se vi rendete conto).
Dopo di che ci siamo arrampicate verso San Luca, la strada è parecchio in salita e sono più di 500 gradini da fare per arrivare alla fine del porticato più lungo al mondo, con circa seicento arcate.
Arrivati in cima il santuario è molto suggestivo, ma ancor più suggestivo è lo spritz al locale sotto! Scherzi a parte, dopo aver goduto del bel giro, è ancora più bello sedersi e ristorarsi. I nostri amici poi abitavano all’inizio della salita e quindi poi siamo scese e tornate direttamente per andare a cena, stanche morte.
2° GIORNO, domenica
Il giorno dopo invece siamo state in zona universitaria -di cui è molto carino, oltre agli edifici delle viette del quartiere, anche un mini-canaletto chiamato “Piccola Venezia”- e poi siamo andate a vedere una mostra a Palazzo Albergati su Andrea Pazienza, che temo sia già finita. Quel palazzo però ospita un museo in cui ci sono, a rotazione, tante diverse mostre, quindi se capitate da lì buttateci comunque un occhio.
Poi siamo andate alla ricerca di qualche giardino nascosto di Bologna ma era tutto chiuso, forse causa Covid e quindi siamo tornate a vedere alcune tra le sette chiese del centro, ovviamente rifacendo il giro per il Quadrilatero di Bologna. La piazza del Nettuno, Piazza Maggiore, via d’Azeglio– quella di Lucio Dalla-, che è molto più bella la sera, a dire il vero. Se avete abbastanza tempo, vale la pena di salire anche sulle Due Torri e godervi Bologna anche da quella prospettiva.
La cosa più bella di Bologna però – come tante altre città d’arte italiane- è perdersi nelle vie, fotografare scritte e disegni strani, guardare i portoni ed i portici antichi, andare ai musei civici o in qualche parco a rilassarsi.
Musei secondo me moltobelli sono l’Archiginnasio, che è una biblioteca comunale e teatro anatomico, il Museo internazionale e Biblioteca della Musica in Strada Maggiore.
Dove dormire a Bologna
Noi abbiamo prenotato con Booking un hotel tre stelle puntando sulla strategicità della posizione dell’hotel, sapendo che ci saremmo state solo per dormire e che avremmo fatto colazione in giro, ma ci siamo trovate comunque molto bene: abbiamo soggiornato una notte presso il Nuovo Hotel Del Porto, attaccato al Forno Brisa, a quindici minuti a piedi dalle Due Torri. Abbiamo pagato, comprensivo di tassa di soggiorno, 65 euro a notte, per una notte, tenendo conto, però, che non era ancora alta stagione. Stanza pulita, personale gentile: ci siamo trovate davvero bene, soprattutto per la posizione strategica.
Considerazioni finali su questo weekend a Bologna
Bologna è sempre splendida, colorata, divertente, godereccia. L’estate forse non è il periodo ideale per andarci perché fa effettivamente tanto caldo, motivo per cui la città si svuota. Tutte le altre stagioni invece sono da sfruttare, anche se la primavera merita davvero. È comoda da raggiungere ed è in ogni caso ben servita sia per quanto riguarda i mezzi pubblici sia per i parcheggi qualora veniate in auto.
Soprattutto è una città accogliente, ti fa sentire a casa, sia per la gentilezza delle persone che per l’atmosfera di leggerezza e di festa che si respira. Last but not least si mangia bene ovunque, spendendo meno che a Milano e riempiendosi decisamente di più la pancia…
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