4 giorni a Parigi spendendo poco: cosa fare e mangiare


Viaggi / mercoledì, ottobre 19th, 2022

Articolo scritto dalla contributor Margherita Castronuovo 

Parigi non è certamente una città che ha bisogno di presentazioni: io la puntavo da tempo, perché quando ci ero stata in gita scolastica (ai tempi del liceo) me ne ero profondamente innamorata, ma poi, per un motivo o per l’altro, non ci ero più tornata. Finalmente, dopo dieci anni, sono partita da sola per la Ville Lumière, ci sono stata quasi cinque giorni e sono riuscita a rivivere una fantastica esperienza parigina, che non potevo non raccontarvi.

Parigi spendendo poco: un paio di premesse

Come avrete intuito dal titolo di questo post, non sono andata alla ricerca di lussuosi ristoranti (francesi e non), né ho alloggiato in un ricco hotel del I arrondissement, ma ho cercato di limitare le mie spese: perciò in questo articolo vi darò alcuni consigli su come risparmiare in un viaggio del genere, senza per questo rinunciare alle meraviglie della città.

Parigi spendendo poco (2)
© Serena Milici

Prima di proseguire, poi, altri due disclaimer sono necessari: il primo è che ho volutamente evitato tutti quei posti (a parte uno, che scoprirete se arriverete in fondo all’articolo!) super “instagrammati” e/o in ogni caso “troppo” famosi perché avrei dovuto fare molta fila (e ho preferito dare spazio alla visita di più zone della città, piuttosto che perdere tempo con il cibo, che non era esattamente la mia priorità); il secondo è che avendo visitato io la città in agosto, non ho potuto recarmi in locali che mi ispiravano parecchio, in quanto chiusi per ferie!

Ultimissima premessa, per orientarvi nella lettura: ho diviso l’articolo in zone, di modo che ovunque voi siate abbiate almeno un riferimento per visitare e mangiare qualcosa a basso prezzo, mentre per quanto riguarda i consigli su dove alloggiare farò un paragrafo a parte. Vi anticipo solamente che ho amato l’ostello dove sono stata, oltre che la zona dove è situato; quindi non scappate subito dopo i consigli turistici! 

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© Margherita Castronuovo

Quanti giorni passare a Parigi?

Io sono riuscita a vedere tutte le zone più centrali in quattro giorni pieni – a cui però si dovrebbe aggiungere il giorno di viaggio, comprensivo di andata e ritorno – che secondo me bastano per vedere tutte le attrazioni principali della città “all’esterno”, quindi senza nemmeno un museo; comprendendo invece i principali musei, che sono, secondo me, il Louvre, il museo d’Orsay, l’Orangerie, il Centre Pompidou in città, e Versailles un po’ fuori, si dovrebbe trascorrere una settimana a Parigi (come sicuramente già saprete il Louvre per essere visitato in modo decente necessita di un giorno intero, perché è molto dispersivo).

1° GIORNO: visita (quasi) gratis al Quartiere Latino, Odéon, Sorbona, Notre Dame, Ile de la Cité (la Parigi “Rive Gauche”) 

Un modo super consigliato per chi vuole fare una visita guidata delle migliori attrazioni della città senza spendere troppo è unirsi a uno dei numerosi free walking tour, prenotabili online attraverso diversi siti (in fondo all’articolo poi vi lascio tutti i riferimenti): per chi non lo sapesse, questi tour – organizzati in realtà in tutta Europa -consistono in giri a piedi accompagnati da guide che chiedono in cambio, alla fine del percorso, di offrire una quota libera (quindi attenzione, non sono gratis) ma la somma da dare al termine la decide il turista, a seconda che il giro gli sia piaciuto o meno. Io ne ho fatti tanti, non solo a Parigi, e posso dirvi che mi sono sempre trovata molto bene, le guide sono tendenzialmente giovani, entusiaste, divertenti, raccontano molti aneddoti senza riempirti di date vuote, fanno battute, vi consigliano posticini da local o comunque non turistici… insomma, ne vale la pena.  Questo è quello che ho fatto io il primo giorno, cioè un bel giro della riva sinistra della Senna di circa due orette, ho dato 10€ alla mia guida – in realtà se ne sarebbe meritati di più, ma la somma che si dà è più o meno quella – e poi ho proseguito da sola.

Partendo dalla Fontana di St. Michel (la fermata della metro è Saint- Michel Notre Dame) ho camminato lungo il fiume e visto il Pont-Neuf (dove c’è statua equestre di Enrico IV), la piazza Vert Galant, l’Ile de la Cité e quindi da fuori la Ste-Chapelle (che però vi consiglio assolutamente di visitare all’interno perché dicono abbia le vetrate istoriate più belle del mondo), Notre-Dame (ovviamente dall’esterno, dicono che riaprirà a fine 2023, ma probabilmente più avanti) e la graziosa Ile St-Louise: per completezza vi dico che senza guida ci avrei messo meno di un’ora, perché è tutto attaccato, ma mi è piaciuta molto l’idea di avere un excursus iniziale sulla storia della città che è praticamente sempre compresa nelle visite di questo tipo.

Finito il tour, ho proseguito il giro del lato sinistro della Senna addentrandomi nel Quartiere Latino e quello adiacente di St-Germain-des-Prés, sono entrata nella bellissima chiesa di St-Sulpice – l’ingresso è gratuito e si vede tra l’altro un affresco di Delacroix- mentre dall’esterno ho visto i giardini Luxembourg, il Panthéon e le strutture della sede principale università Sorbona, mentre mi perdevo nelle vie, fotografando ogni singolo edificio che vedevo.

Al pomeriggio invece, ho fatto un giro “letterario”, partendo dalla rue de l’Odéon, la strada dei librai per eccellenza, ben nota agli appassionati, perché piena di negozietti di libri antichi e non, e un tempo sede della famosissima “Shakespeare & Co.”, poi trasferita in un’altra zona. 

Altra chicca nei dintorni, sempre gratis, è il giardino pubblico Laurent-Prache, dove potete ammirare un’opera di Picasso, “Omaggio ad Apollinaire”.

Mi hanno consigliato di entrare anche nella Grande Moschea e nell’Istitut du Monde Arabe, ma io ero abbastanza stanchina e sapendo che mi aspettava ancora un’oretta di cammino per tornare verso il mio ostello che – spoiler – si trovava nel 12esimo arrondissement, ho preferito guardarmi un po’ la città sulla via del ritorno – e quindi ho attraversato il fiume, perché il mio alloggio rimaneva sulla riva destra della Senna.

Tornando ho percorso Rue de Rivoli, e mi sono fermata in una bellissima galleria d’arte contemporanea, la 59 Rivoli, uno spazio autogestito contenente circa trenta atelier e dove si possono vedere non solo le opere già ultimate, ma anche gli artisti al lavoro. L’ingresso è gratuito, anche se sono molto gradite le offerte.

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© Margherita Castronuovo

Sono quindi giunta a Place de la Bastille, nei cui dintorni ci sono tantissimi localini pieni zeppi non solo di turisti, ma anche di parigini: ho scoperto, infatti, che la piazza affaccia su uno dei quartieri del centro più frequentati dai local, ovvero l’11esimo arrondissement.

L’ultimo hotspot della giornata – praticamente attaccato a dove alloggiavo- è stato un locale sito in un ex deposito di autobus, il Ground Control, che mi ha ricordato moltissimo il Base a Milano, ma anche – per chi se lo ricorda- il Mercato Metropolitano vicino ai navigli. All’interno ci sono vari ristoranti di street food da tutto il mondo, ma anche negozi di dischi, di libri, un barbiere, una sala giochi con biliardino e ping-pong… mi è piaciuto molto, i prezzi per mangiare erano abbastanza alti, ma neanche troppo. Avrei potuto cenare con 15€ prendendo panino e birretta, ma ho preferito tornare in ostello e mangiarmi la baguette presa ad un fornaio lì vicino (per scoprire poi che non era niente di indimenticabile, quindi non mi sono segnata il posto, ma dopo tutto, più low budget di così…)

Ground Control
Indirizzo: Paris, 81, Rue du Charolais
Orari: chiuso il lunedì e il martedì. Aperto il mercoledì dalle 12 a mezzanotte, il giovedì dalle 18 a mezzanotte, il venerdì e il sabato dalle 12 all’1 di notte e la domenica dalle 12 alle 22,30

Ma a proposito di cibo, parliamo di cose serie. Cosa ho mangiato e quanto ho speso il primo giorno?

Dove mangiare a poco prezzo sulla riva sinistra della Senna 

Per colazione sono andata alla Boulangerie Patisserie l’Essentiel, fidandomi delle recensioni presenti su google maps – app che ho sfruttato moltissimo in questa vacanza, molto più che tripadvisor- al centro del Quartiere Latino, e mi sono presa un mini – che poi non era così piccolo- pain au chocolat e, non contenta, perché quando vedo qualcosa alla cannella non resisto, anche un – non così francese – cinnamon roll. Erano entrambi buonissimi, super burrosi, e ho speso per entrambi € 3,60. Inutile dirvi che dalle 9 fino alle 13,30 sono stata più che sazia.

Boulangerie L’Essentiel
Indirizzo: Paris, 2 Rue Moufettard – dove sono andata io – ma anche 89b, Rue de Tolbiac, 73 Bd Auguste Blanqui
Orari: variano a seconda delle sedi. Quella dove sono andata è chiusa il lunedì per il resto è aperta io tutti i giorni dalle 7 alle 20,30, tranne il sabato e la domenica, dalle 7 alle 20

Parigi spendendo poco dolci
© Margherita Castronuovo

A pranzo invece sono stata – su consiglio di molti blogger e non che erano stati a Parigi poco prima – da Breizh cafè, per provare la galette, una specie di crêpe a base di grano saraceno con dentro formaggio e uovo – io l’ho presa take-away perché avrei dovuto aspettare un po’ prima di sedermi, ma comunque è stato un pranzo soddisfacente e saziante. Prezzo € 9,50.

BREIZH Café
Indirizzo: Paris, 1, Rue de l’Odéon – dove sono andata io – ma anche 109, Rue Vieille-du- Temple, 93, Rue de Martyrs, ed altre
Orari: variano a seconda delle sedi. Quella dove sono andata è aperta io tutti i giorni dalle 11 alle 22,30, tranne il sabato e la domenica, dalle 11 alle 23.

Parigi spendendo poco galette
© Margherita Castronuovo

Per merenda e cena mi sono accontentata di prodotti del supermercato – che io amo provare quando sono all’estero e – sappiatelo – gli hummus di ceci delle GDO francesi sono pazzeschi. Prezzo di cena e merenda circa 7 €, e quindi il primo giorno ho speso in tutto 25€, compresi 3 caffè – tutti e tre abbastanza orrendi. Non vi dico i nomi dei bar dove li ho presi, perché non li consiglio.

2° GIORNO: Opera, Marais, Pigalle, Montmartre, 12eme arrondissement e La Coulée verte René-Dumont (ex-Promenade plantée)

Il secondo giorno sono rimasta dalla parte destra della Senna e ho voluto vedere i quartieri più cinematografici della città, che però, ad onor del vero, mi hanno un po’ deluso, a parte il Marais, che è stato il primo che ho visto.

Sono partita sempre da Place de la Bastille, e da lì mi sono dapprima diretta verso Place des Vosges, ho visto il quartiere ebraico e la principale Sinagoga da fuori. Di questa zona quello che ho apprezzato di più sono stati gli edifici, elegantissimi, ma anche le boutique e le gallerie d’arte, altrettanto raffinate e lussuose.

Da non perdere se siete appassionati di arte contemporanea è il Centre Pompidou, che però io avevo già visto in passato e quindi ho visto solo dall’esterno.

Ho poi proseguito verso Montmartre, facendo anche la famosa scalinata della rue du Calvaire fino a place du Tertre e alla chiesa di St-Pierre-de-Montmartre; per poi salire ancora fino alla basilica del Sacré-Coeur, il cui ingresso è gratuito (dal piazzale antistante avrei dovuto godere di uno dei più bei panorami della città, peccato che fosse pienissimo di gente e io non sia riuscita a trovare un posticino decente per sedermi). Nel percorso ho anche visto il famoso muro dei ti amo scritti in tutte le lingue del mondo, che però non mi ha entusiasmato. Per sfuggire al caos ho cercato viuzze e scalette secondarie carine, ma non indimenticabili, secondo me, così come non mi ha fatta personalmente impazzire la scultura dell’uomo che attraversa il muro, il “Passe-Muraille”.

Al ritorno invece ho girato per Pigalle e sinceramente anche quello l’ho trovato un po’ strano come quartiere, sarà che era giorno e quindi molti locali erano chiusi, ma mi ha dato l’impressione di essere parecchio decadente, o comunque non tenuto bene.

Per consolarmi dopo pranzo mi sono diretta verso la zona dell’Opera Garnier, anche perché volevo salire sull’ultimo piano delle Gallerie Lafayette e godere della tanto agognata vista sulla città. Devo dire che ne è valsa decisamente la pena e consiglio vivamente un giretto nelle Gallerie stesse, perché l’interno del grande magazzino è bellissimo.

Ho girato ancora per un po’ la zona lì intorno e poi mi sono diretta verso il mio ostello. Per farlo, però, ho voluto fare una strada alternativa, di cui avevo sentito parlare pochi mesi prima di partire, cioè una passeggiata su una Promenade, una strada rialzata in mezzo gli edifici dell’11esimo arrondissement, la Coulée verte René-Dumont, davvero bella, tenuta bene, super tranquilla. Un’ oasi di pace fuori dal caos, mi è piaciuta molto. 

Parigi spendendo poco passeggiata
© Margherita Castronuovo

Prima di salire sulla Promenade ho fatto una capatina in una delle vie più instagrammate della zona, la Rue Crèmieux, che, come dice il nome, è una strada dalle casette colorate molto carina.

Ho camminato circa 25 km e quindi anche il secondo giorno sono fuggita in ostello poco prima di cena.

Dove mangiare a poco prezzo nel quartiere Marais e nella zona di Montmartre

Per colazione ho voluto provare il famoso flan parisien, una torta con base di pasta sfoglia e con sopra una crema di latte aromatizzata alla vaniglia dalla consistenza a metà tra budino e mousse, che si trova in moltissime boulangerie ma che io mi sono presa da BO&MIE, che in realtà ho scoperto essere una catena, ma vi assicuro che i prodotti erano buonissimi, freschi e anche il salato sembrava meritare molto. Mi sono presa anche un mini-croissant per il giorno dopo – il flan mi è bastato ed avanzato, diciamo che è parecchio corposo. Prezzo totale di entrambi € 4,80.

Parigi spendendo poco flan e crepes
© Margherita Castronuovo

A pranzo, in direzione Montmartre, mi sono presa una crêpe enorme per soli 10€, ve lo giuro era praticamente doppia rispetto a quelle che si trovano da noi, in un locale chiamato La Crème De Paris che era abbastanza turistico, ma la clientela in realtà era varia, perché ho sentito parlare anche parecchio francese. Il personale super gentile e la cucina era a vista, servivano l’acqua del rubinetto aromatizzata alla menta, il posticino era grazioso. Consigliato.

BO&MIE
Indirizzo: varie sedi. Quella che ho provato io era al n. 18 di Rue de Turbigo, non distante dal quartiere Marais. Altre al n. 91 di Rue de Rivoli e al n. 359 di Rue Saint-Martin
Orari: tutti i giorni dalle 7,30 alle 20, in alcune sedi la domenica aprono più tardi.

La Crème de Paris
Indirizzo: Paris, 4, Rue du Fauburg, Montmartre (VIII arrondissement)
Orari: tutti i giorni dalle 11,30 alle 22,30, tranne il lunedì e martedì in cui sono chiusi

Alla sera sono di nuovo tornata in ostello a mangiare – avevo ancora mezza baguette del giorno prima da far fuori- prima sono passata da un supermercatino, mi sono presa una fantastica zuppetta pronta, un paio di yogurt, della frutta, e son stata felice così. Prezzo totale della giornata, caffè compresi – anche questi incommentabili – circa 25€.

3° GIORNO: ancora Parigi Rive Droite

Il terzo giorno l’ho dedicato a vedere la restante parte della riva destra del fiume, visto che mi ero fermata in zona Opéra il giorno prima.

Anziché rifare tutta la strada a piedi, però, ho deciso di sfruttare la bella giornata per affittare una delle bici della compagnia Vélib’ Métropol: di società di noleggio ce ne sono anche altre a Parigi ma ho scelto questa perché funziona come Bikemi, ovvero ci sono parcheggi sparsi per la città apposta per le Vélib, il tempo di percorrenza compreso nel prezzo base – 5 € al giorno – è di 30 minuti, dopodiché o si ferma la bici e la si riprende poco dopo, oppure si paga 1€ per i successivi 30 minuti. 

Tenete conto che un biglietto del metrò parigino costa 1,90€ una singola corsa, quindi se – come me – avete voglia di percorrere tragitti più lunghi senza privarvi della vista dall’esterno, vi consiglio moltissimo questa opzione. Nulla vi vieta di prendere i mezzi di superficie, ovviamente, ma li ho visti parecchio affollati e quindi mi sono ben guardata dal salirci.

Dal solito punto di partenza – Place de la Bastille – mi sono fatta tutta la bellissima pista ciclabile lungo fiume, tenuta benissimo, e ho visto da fuori Louvre, Palais Royal; ho percorso poi rue de la Paix, fino a place Vendôme, Place de la Concorde e i giardini di Tuilieries, che mi sono piaciuti molto; e ho concluso il giro con gli Champs-Elysées, che non mi sono piaciuti affatto, perché sono praticamente un grande centro commerciale all’aperto, e all’Arc de Triomphe, che anche quello, sempre secondo me, non è indimenticabile.

Mi sono ritagliata poi del tempo, al pomeriggio, per andare al Museo d’Orsay, uno dei miei musei preferiti al mondo, e non potevo non tornarci. Ho quindi fatto uno strappo alla regola del low budget e ho prenotato il biglietto da €16 – con 1,50 € di commissione per la prevendita. Avevo l’ingresso alle 15,30, e sono stata dentro fino alle 18 – orario di chiusura – e mi sono pentita, perché effettivamente due ore e mezza sono troppo poco tempo per goderselo a pieno. Avendolo già visto mi sono accontentata, ma sono talmente tanti i capolavori lì dentro che secondo me almeno tre ore bisogna starci. Anche la vista sul fiume dal museo merita molto. Ah, nel bar del museo bevuto il caffè più buono di tutta la vacanza, 3€ un espresso, però non annacquato né bruciato. Bravi.

Parigi musee d orsay
© Margherita Castronuovo

Al ritorno, prima di inforcare la bici, mi sono goduta un tramonto meraviglioso sulla Senna, e prima ancora, mi sono fermata per fare un aperitivo – con cose portate da me, come fanno tutti i parigini– sulla sponda del fiume.

Sulla strada di ritorno sono incappata quasi per caso in uno dei tramonti più belli mai visti in vita mia, con il sole esattamente dietro la Piramide del Louvre.

Parigi spendendo poco tramonto
© Margherita Castronuovo

Dove mangiare in zona Louvre, museo d’Orsay, Arc de Triomphe a basso costo

Ehm… non si mangia. Scherzi a parte, non ho propriamente pranzato in zona. Ho fatto colazione in ostello con il mini-croissant preso il giorno prima, poi sono andata a fare una seconda colazione con un pain suisse, un pain au chocolat allungato, con all’interno oltre che gocce di cioccolato anche crema pasticciera. Buono era buono, solo che l’ho preso in una boulangerie in zona Les Halles, a dieci minuti dal Louvre, chiamata La Parisienne, che ho scoperto poi essere un’altra catena – ahimè in agosto i posti aperti quelli sono – e lì mi sono presa anche due tipi di quiche, una al formaggio e spinaci, l’altro allo chevre, entrambe purtroppo non eccezionali. Non mi sono organizzata al meglio, lo ammetto, ma perché ho deciso un po’ all’ultimo di rimanere nella zona dei musei, anziché spostarmi in zone messe meglio dal punto di vista dell’offerta di cibo. Comunque, per due quiche e un pain suisse, totale 10€.

Boulangerie La Parisienne
Indirizzo: Paris, 21 Rue des Halles – dove sono andata io – ma anche 85 Rue Saint- Dominique, 52 Bd Saint-Germain ed altre
Orari: variano a seconda delle sedi. Quella dove sono andata io è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 20, tranne la domenica, dalle 7,30 alle 20

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© Margherita Castronuovo

Avevo però puntato una hamburgeria vegana in zona che mi sono pentita di non aver provato, soprattutto dopo le quiche non eccezionali, che ho preso solo perché ne avevo voglia dall’inizio della vacanza. Il nome è Naked Vegan Burger, a pochi minuti sia dal Louvre che dal fiume. Prezzi un po’ più alti del fast food, ma i burger sembravano molto buoni, ed essendo fatti con prodotti di simil carne sono interessanti anche per chi è onnivoro. Lì per un menù si spende intorno ai 10€- 15€, e c’era tra l’altro fila fuori. Sappiatelo.

Naked Vegan Burger- Vegan & Tasty
Indirizzo: Paris, 1, Rue de l’Ancienne Comedie (VI arrondissement)
Orari: tutti i giorni dalle 11,30 alle 22,30, tranne il lunedì e martedì in cui sono chiusi

Alla sera come dicevo ho fatto un aperitivo lungo fiume con altri prodotti del supermercato (c’erano mille baretti lungo la Senna, tutti pieni, quasi tutti cari per quello che offrivano, e quindi mi sono accodata ai parigini, per cui è normale fare picnic con cibi propri), per poi concludere la serata in ostello con un po’ di vino francese niente male, ma non mi sono segnata il nome. Un bicchiere di vino che non aveva nulla da invidiare a tanti bevuti in posti molto più blasonati a 4€, direi non male. Spesa totale del giorno sui 20€.

4° GIORNO: Cimetiere du Père-Lachaise e Tour Eiffel-Trocadero

Il quarto e ultimo giorno l’ho tenuto per visitare la zona più iconica della città, ma visto che la mia idea era vedere il tramonto in piazza Trocadero con vista Torre, mi sono tenuta la mattina libera per vedere un luogo un po’ meno bazzicato, cioè il Cimitero di Père-Lachaise, che si trova nel 20esimo arrondissement, e dove sono sepolti, tra gli altri, Chopin, Oscar Wilde e Jim Morrison. 

Per pranzo invece sono tornata in centro, e subito dopo pranzo, ho attraversato il fiume e ho percorso a piedi tutta la strada, facendo il ponte Alexandre III, fino all’Hotel des Invalides, Champ de Mars ed infine, la Tour Eiffel; ho poi girato un po’ intorno alla torre e nel quartiere lì intorno, che ho trovato molto bello. 

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© Margherita Castronuovo

Ho visto anche un mercatino abbastanza carino dietro la piazza del Trocadero, ed erano oramai le 18, ma mi sono accorta che era troppo presto per il tramonto, ero stanca, faceva caldo, e allora ho deciso, anziché fare la vera instagrammer, di tornare verso il centro, prendermi qualcosa per cena e passare l’ultima sera in ostello con tutte le persone carine che avevo conosciuto i giorni precedenti, deludendo tutti i miei follower – ovviamente scherzo, un po’ mi è dispiaciuto, ovviamente, ma dopo circa 100 km percorsi in quattro giorni ero parecchio distrutta, e soprattutto soddisfatta di quello che avevo visto. Il giorno dopo sarei partita molto presto, e quindi mi sono accontentata.

Dove mangiare in zona del Cimitero di Père-Lachaise a Parigi a basso prezzo

Premettendo che a pranzo e cena non mi sono fermata a mangiare in nessuna delle due zone visitate il quarto giorno, e quindi per quanto riguarda quei due pasti indicherò solo locali che mi ero segnata come interessanti, vi posso indicare una pasticceria 100% vegetale, però, dove fare colazione, che si trova a quindici minuti dal cimitero, che fa praticamente tutti i dolci tipici della città ma in versione vegan. 

È un’esperienza abbastanza interessante da fare soprattutto dopo aver mangiato per tre giorni consecutivi burro e latticini ad ogni ora del giorno. La differenza con gli impasti tradizionali si sente eccome, però secondo me va apprezzato lo sforzo, nel senso che goduriosa rimane goduriosa.

La pasticceria in questione si chiama VG Pâtisserie. Mi sono presa uno chausson aux pommes, un saccottino di pasta sfoglia ripieno di mele, a 2 €.

VG Pâtisserie
Indirizzo: Paris, 123, Boulevard Voltaire (XI arrondissement)
Orari: chiuso il lunedì. Martedì aperto dalle 13 alle 19, da mercoledì a sabato dalle 9 alle 19 e domenica dalle 9 alle 17.

Dove mangiare in zona Tour Eiffel a Parigi, low-budget

Come vi dicevo, mi sono fermata nella parte opposta della città, ma in zona mi ero segnata un posto non proprio low-cost, ma neanche dal prezzo esageratamente alto, attaccato a Champs de Mars, chiamato Kozy Bosquet, molto instagrammabile, dove fare un brunch.

Ancora, per mangiarmi una crêpe o un tagliere di formaggi francesi, avevo adocchiato Lès Frèrers Bretons.

In realtà a circa dieci minuti di distanza dalla Torre si trovano parecchi bar-bistrot non troppo costosi, contrariamente a quanto si crederebbe. Ovviamente le trappole per turisti ci sono, ma sono alquanto evidenti, nel senso che ci sono i classici buttadentro, i menù hanno delle foto orribili, i prezzi sono altissimi, quindi è facile sfuggirvi.

Dove ho mangiato meglio a Parigi spendendo poco 

Mi sono tenuta l’ultimo giorno per recarmi in uno dei tanti bouillon della città e ne ho scelto uno con recensioni un po’ più belle rispetto ad altri, magari più economici ma meno accattivanti.

L’unica pecca è che la zona in cui si trova questo locale, il Bouillon Julien, non è tra le più belle di Parigi, e se lo avessi saputo prima forse mi sarei diretta altrove, ma in realtà l’esperienza è stata interessante.

Intorno a me c’erano molti pochi turisti e tanti francesi, di cui ho osservato anche il modo di ordinare, davvero interessante. Praticamente tutti prendono prima da bere – ovviamente qualcosa di alcolico -, poi un’insalata o della verdura cruda, e poi uno o più piatti principali, ed infine del formaggio.

Così ho fatto anche io. Le opzioni vegetariane non erano moltissime, ma quelle che c’erano non erano affatto male. Ho preso una zuppetta fredda di piselli con dentro probabilmente un sacco di panna, veramente buona. E poi dei porri alla brace con una salsa vinaigrette super saporita.

Parigi spendendo poco ristorante
© Margherita Castronuovo

Prima dei due piattini avevo ordinato della verdura cruda e un bicchiere di vinello francese della casa. Ho concluso con un formaggio di capra fresco e super speziato, veramente buono. Acqua del rubinetto, perché come forse saprete, l’acqua in bottiglia costa moltissimo, pane, per un totale di € 19. L’ambiente veramente carino, per niente formale, servizio veloce. A me è piaciuto.

Bouillon Julien
Indirizzo: Paris, 16, Rue du Faubourg Saint-Denis (X arrondissement)
Orari: tutti i giorni, dalle 11,45 a mezzanotte

Per cena, invece, ho dovuto provare i falafel più famosi – ed instagrammati- della città. E ho fatto venticinque minuti di fila per andare dal celeberrimo L’As du Fallafel, a cinque minuti dal Centre Pompidou. Mi sono presa la loro pita con “tutto”, ovvero quattro o cinque falafel, hummus, salsa tahina, salsa harissa, verdure cotte pazzesche e qualche verdurina cruda. Pazzesco. Una bomba di bontà, e, a quanto ho capito, totalmente veg. La cosa migliore che ho mangiato in vacanza, e una perfetta conclusione del mio giretto parigino. Il tutto per 8€. In foto potete vedere anche uno dei piatti, preso da Serena qualche anno fa.

L’As du Fallafel
Indirizzo: Paris, 34, Rue de Rosier (IV arrondisment)
Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 23,30, tranne il sabato, giorno di chiusura, ed il venerdì, in cui è aperto dalle 11 alle 15.
NB: questo è un indirizzo super consigliato anche da Serena!

Parigi spendendo poco L'as de falafel
© Margherita Castronuovo e Serena Milici

Dove alloggiare (bene) a Parigi a prezzi contenuti 

Siamo arrivati alla conclusione e finalmente posso dirvi che ho alloggiato – non scherzo- nell’ostello più bello in cui io sia mai stata. E ne ho girati tanti.

Sono stata molto fortunata con la compagnia – e quello fa tanto, eravamo praticamente tutti solo-traveller, da tutto il mondo, e tutti molto propensi alle chiacchiere e alla condivisione – ma più di tutto ho apprezzato la pulizia delle camere e degli spazi comuni, ma anche la gentilezza e la simpatia del personale, pieno di giovani con cui ho trascorso delle serate veramente belle. 

Infatti, la tendenza dei gestori era quella di includere il più possibile gli ospiti nelle serate – non che ci fosse nulla di organizzato, bastava sedersi al bar – chiedendo ai presenti nelle sale comuni di unirsi per bere qualcosa tutti insieme, ovviamente senza l’insistenza dell’animatore da villaggio turistico, ma in modo molto spontaneo. Mi è sembrato di passare del tempo con persone che conoscevo da sempre, e non ho rimpianto nemmeno per un secondo la scelta di starmene “a casa” anziché uscire per le strade della città. 

Per concludere, vi dico che l’ostello in questione, che ha varie sedi a Parigi, secondo me è perfetto per chi viaggia da solo. Quello in cui sono stata io aveva anche un fantastico rooftop su cui sono stata sia di giorno che di notte, con una vista pazzesca sulla città.

I letti nelle stanze comuni sono costruiti a mo’ di capsula, quindi ognuno con la sua luce, cassaforte, ci sono poi mille prese, nonché una tenda scura per la privacy. Veramente bello, tutto. Ovviamente costa un po’ di più che gli ostelli classici, cioè circa 35€ a notte, ma ne vale decisamente la pena.

Del mio come vi ho già detto la posizione era veramente invidiabile, all’interno della Parigi meno turistica e più residenziale, a due passi da Place de la Bastille e ai locali frequentati per lo più dai parigini. Una chicca, davvero. Ci tornerei domani.

The People Hostel – Bercy
Indirizzo: Paris, 28, Boulevard de Reully, (XII arrondissement)

Parigi spendendo poco ostello economico
© The People Hostel

Considerazioni finali su questo viaggio low cost a Parigi

In questo viaggio mi sono divertita a cercare di sfidare il cliché secondo cui Parigi è una città carissima, al di fuori della portata delle persone comuni, sfatando il famoso mito-pregiudizio del “in-Francia-se-paghi-poco-mangi-male”. Direi che ci sono riuscita. Certo, non ho fatto delle esperienze stratosferiche, ma molto più che soddisfacenti, ovviamente per il mio gusto.

Mi rendo conto che un viaggio così può non andare bene per tutti, soprattutto perché quando si va in vacanza può essere interessante anche concedersi più relax, una cena in un ristorante un po’ più raffinato, oppure altri tipi di esperienze, sicuramente altrettanto meritevoli.

Quello che ho proposto è uno dei tanti modi per approcciare per la prima volta una città enorme, piena di tutto quello che un turista possa desiderare, e quindi anche di possibilità meno impegnative dal punto di vista economico. 

Insomma: adesso non vi resta altro da fare che prenotare con un po’ di anticipo, così risparmiate anche sui voli! Bon voyage!

Articolo scritto dalla contributor Margherita Castronuovo 

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Per la foto di copertina: © Serena Milici