Articolo scritto dalla contributor AV
Corteggiavo Serica da parecchio tempo, dopo aver sentito numerose recensioni entusiaste che lo consigliavano. L’occasione per un’esperienza in questo locale è finalmente arrivata durante i festeggiamenti per il compleanno di uno dei miei più cari amici. Molto curiosa di provare il ristorante, ho scoperto una cucina in continua evoluzione, costantemente “condita” da influenze cinesi ed italiane, capace di proporre un itinerario di gusto che si sviluppa lungo tutta la Via della Seta.
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Serica: la location
Situato in Viale Bligny 19/A, il ristorante dispone di due sale che accolgono pochi tavoli. Nel locale, dal design essenziale, regnano le tonalità del blu, del giallo e del bianco; quest’ultimo spadroneggia anche nel tovagliato. In generale, si respira un’atmosfera intima ed elegante: in particolare ho apprezzato l’idea di avere una mise en place minimalista con una piccola lampada ad enfatizzare i dettagli degli impiattamenti.
Serica: menu e prezzi
Il menù degustazione che ho ordinato si articola in 10 portate, ognuna caratterizzata da differenti sapori, consistenze, ingredienti, tecniche di preparazione, con continui rimandi ad Europa ed Asia. Non esiste un piatto che non definirei unico: a tal proposito, nemmeno sulla carta, i piatti sono etichettati in antipasti, primi e secondi.
Il percorso inizia con quattro amuse-bouche che hanno l’obiettivo di far immergere il cliente, fin da subito, nella filosofia del ristorante: il mio assaggio preferito è stato la “pietra” di ricotta, kombucha e cioccolato fondente, dal sapore dolce e fresco. Mi ha lasciato in “sospeso” con una voglia matta di proseguire la degustazione.
Le prime portate colpiscono per la capacità di indagare un ingrediente in tutte le sue parti e servirle in diverse preparazioni. Il piatto “Broccolo” gioca con le consistenze: su una crema di broccolo, è adagiato il gambo fermentato dell’ortaggio, coperto dalle sue foglie e da una rinfrescante granita.
Per quanto riguarda “Manzo e Carote” la ritengo una delle migliori tartare mai assaggiate: la carne è avvolta da un velo di carote, accompagnata dal “loro” caviale e da dadini di carote fermentate, ed infine ingentilita dall’aceto di carote.
Restando in tema di delicatezza dei piatti, l’anguilla in salsa kabayaki, generalmente caratterizzata da un gusto ricco e dolciastro, viene proposta con un’insalata di erbe spontanee, condita con salsa di anguilla – limone e guarnita dalla buccia candita di quest’ultimo. Spettacolare il bilanciamento dei sapori e la sua freschezza inattesa!
Successivamente, i clienti vengono catapultati prima in Oriente e poi in Italia.
Si inizia con la Chilli Crab, una zuppa a base di granchio, pomodoro e chilli, tipica di Singapore, luogo d’origine del papà del patron di Serica, Mauro Yap. Da ordinare se si ama il coriandolo, viene accompagnata da una sfera di tofu e da un mantou fritto.
L’omaggio dello chef Nicola Bonora alla sua terra, la Sardegna, è una coppetta di Filindeu. Per cuocere la pasta, sarà sufficiente irrorarla con lo squisito brodo di seppia e faraona a cui si abbina un favoloso carpaccio di seppia.
Si prosegue poi con una rivisitazione del classico primo pugliese “riso, patate e cozze”. Il riso gratinato al forno viene sostituito da gnocchi di riso cinesi, cotti alla piastra e serviti insieme a un ragù di cozze e ad una spuma di patate. Divertente il gioco che si instaura in bocca dove la croccantezza degli gnocchi si contrappone alla spuma delicata ed ariosa; il palato viene solleticato dalla generosa spolverata di peperone crusco ed erbe a completamento del piatto.
Le portate salate si concludono con un branzino alla mugnaia in salsa curry e un diaframma di fassona piemontese.
Dopo il pre dessert, un bonbon di rapa rossa, passion fruit e cioccolato bianco, la degustazione termina con un “Che meraviglia!” di bellezza e di gusto. Su di un piatto nero, spicca, dorata, la statuina di un soldato di Xian realizzata con marmellata di fagioli rossi. Il dessert è completato da un gelato di cioccolato alle cinque spezie che contribuiscono a rendere il dolce non particolarmente dolce, come piace a me.
La carta di Serica conta una quindicina di proposte con prezzi che oscillano tra i 18 e i 30 euro, ad eccezione dei dolci a 10 euro e del Bao a 6 euro. Considerato che molti piatti si possono assaggiare nel menù degustazione, consiglio di ordinare quest’ultimo al costo di 80 euro a persona. Il rapporto qualità prezzo è ottimo considerate la ricerca dietro le varie portate, le porzioni presentate e per finire la cura prestata al servizio.
A cena da Serica: commento finale
L’esperienza da Serica è estremamente divertente. Il percorso degustazione è molto buono, oltre che ben strutturato, con abbinamenti interessanti disposti in un crescendo di sapori: da ogni portata non si sa cosa aspettarsi e stupisce più della precedente.
Il personale in sala è estremamente gentile, affabile e si mette a disposizione nel consigliare e cercare di soddisfare le richieste dei clienti. Si percepisce anche un’atmosfera di grande affiatamento tra sala e cucina, a coronamento di un ambiente giovane e dinamico.
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Il viaggio lungo la Via della Seta mi ha decisamente convinto e lo consiglio a tutti.
Serica
Viale Bligny 19/A (metro: M3 Crocetta, tram 9, bus 26)
Articolo scritto dalla contributor AV
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