Articolo scritto dalla contributor Giulia Minguzzi
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Essendo nata a La Spezia (provincia di tutte le Cinque Terre) e frequentando sin da bambina questi luoghi meravigliosi, mi considero una vera e propria local, che ha vissuto la sua infanzia tra le scogliere della costa ligure e le strette spiagge del Levante, cresciuta a pasta al pesto e focaccia “pucciata” nel cappuccino; perciò ho deciso di scrivere un articolo su questi borghi marinari dalla bellezza incantevole, per darvi qualche tips su come muovervi al meglio partendo da Milano e dove mangiare senza finire nelle solite trappole per turisti.
Sapevate che il Parco Nazionale delle Cinque Terre è stato nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997? La costa della Riviera Ligure di Levante che si estende per circa 15 km tra le Cinque Terre e Portovenere è considerata un’area protetta sia per l’eccezionale paesaggio naturalistico-culturale unico al mondo, sia per la sua conformazione geologica-territoriale; il Parco e il suo mare riescono a generare un turismo internazionale non solamente nei mesi estivi ma anche durante il resto dell’anno.
Arrivando da Milano i paesini sono nell’ordine: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore; ovviamente l’ordine è contrario se si inizia a visitarle partendo da La Spezia.
Come arrivare alle Cinque Terre da Milano?
Il mio consiglio se volete fare un weekend alle Cinque Terre è di arrivare con il treno da Milano Centrale (di solito c’è l’Intercity o il Frecciabianca che fanno la tratta diretta senza cambi) e alloggiare a La Spezia, magari in un b&b che è meno costoso di un hotel, e poi spostarvi in treno con la Cinque Terre Card.
Comprare la Cinque Terre Card sì o no? In alta stagione sì, in bassa stagione no. La Cinque Terre Card Treno permette l’accesso agli unici due sentieri a pagamento (da Monterosso a Vernazza e da Vernazza a Corniglia; gli altri sentieri sono tutti gratuiti), che però consiglio solo con attrezzatura da trekking, e in aggiunta viaggi illimitati in seconda classe sulla tratta ferroviaria Levanto – Cinque Terre – La Spezia. Costa 18,20 euro (adulto 1 giorno), 33 euro (adulto 2 giorni) o 47 euro (adulto 3 giorni). L’acquisto della Cinque Terre Card Treno conviene se vengono effettuati almeno due viaggi in treno e percorrete i sentieri a pagamento. La carta treno giornaliera per un adulto costa 18,20 euro mentre il biglietto ferroviario per una corsa singola costa 5 euro. In bassa stagione (da inizio novembre a fine marzo) i sentieri sono gratuiti e non conviene comprare una Cinque Terre Card Treno, meglio pagare una corsa singola che durante l’inverno costa da 2,10 euro a 2,70 euro a seconda della tratta. Le Cinque Terre Card si possono acquistare presso la stazione di La Spezia Centrale o online.
A mio parere basta un giorno per visitarle tutte, anche perché la distanza l’una dall’altra è veramente di qualche minuto con il treno, ci si mette poco a raggiungere ogni paesino. L’ideale sarebbe arrivare il venerdì sera tardi o il sabato mattina molto presto prendendo il primo treno che parte da Milano Centrale, e poi dedicare la giornata intera alla visita, prendendo la Cinque Terre Card per un solo giorno. Altrimenti, chi vuole prendersela con più calma può acquistare la tessera da due giorni, con la possibilità di tenersi mezza giornata in più a Monterosso per fare il bagno e godersi un po’ di mare (Monterosso è l’unica delle Cinque Terre che dispone di spiagge e stabilimenti attrezzati, ve ne parlo meglio poco più sotto).
Riomaggiore: colazione al Panificio Rosi
Andiamo per ordine: il primo borgo che si incontra partendo da La Spezia è Riomaggiore, forse uno dei più più fotografati arrivando dal mare con il battello; colpisce per le sue casette tutte colorate che si estendono in lunghezza, arroccate sul mare e che sembrano quasi sovrapporsi l’una con l’altra.
I vicoli di questi borghi sono stretti, lo spazio è nemico; se non siete a vostro agio con la calca di turisti e i luoghi angusti e rocciosi, forse questa non è la vacanza ideale per voi, o quantomeno non vi consiglio di venire a visitarli nei mesi di luglio e agosto. Vi assicuro che i panorami mozzafiato, le casette color pastello e i ristoratori delle Cinque Terre non scappano, rimangono anche a settembre e ottobre, un periodo perfetto perché non c’è il caldo afoso dei mesi estivi e la massa soffocante di turisti scompare.
Appena arrivati alla stazione di Riomaggiore, dovrete percorrere una galleria di mosaici per arrivare nel centro del paese e sbucherete subito nella via principale; seguendo in discesa la strada, vi ritroverete a scegliere tra una serie di negozietti locali e bar del posto dove fare colazione o acquistare prodotti tipici da portare a casa. Io vi consiglio di fermarvi dal Panificio Rosi per una colazione ligure come si deve: un bel pezzo di focaccia da portar via, vi consiglio quella classica oppure quella con il pesto, una vera chicca. Se avete voglia di dolce, fanno anche dolcetti locali, brioche e bomboloncini artigianali, tutti di loro produzione. Per me qui trovate la focaccia più buona delle Cinque Terre!
Proseguendo fino in fondo al paese troverete una deviazione: per la marina, ovvero dove attraccano i battelli, oppure per ritornare in stazione. Potete alternativamente risalire la strada principale e fare un bel po’ di scalini per addentrarvi tra i vicoli del paese e andare alla scoperta del castello di Riomaggiore e della chiesetta di San Giovanni Battista. Finita la visita, potete tornare verso la stazione e proseguire verso la seconda tappa: Manarola.
Manarola: aperitivo o merenda al Nessun Dorma
Indubbiamente la mia preferita tra le Cinque, soprattutto per il panorama che si può ammirare una volta arrivati alla fine della passeggiata che costeggia il promontorio e sopra cui si erge il famosissimo e super instagrammato bar “Nessun Dorma”: qui potete godere di una vista impagabile e gustarvi un delizioso aperitivo o merenda a base di burrate, pesto, prosciutto e melone o crostini con le acciughe, il tutto accompagnato da musica classica e opera lirica. I turisti arrivano da tutto il mondo per fare una foto al loro tavolino ricolmo di prelibatezze direttamente affacciato sul mare. E non hanno tutti i torti.
I prezzi sono nella media degli aperitivi milanesi, ma non c’è un prezzo fisso: dipende molto da quanti siete e da cosa prendete. Il tagliere più grande (“Paradiso”) è da 5/6 persone e costa 50 euro, mentre il più piccolo è da 2 persone e viene 18 euro. Un tagliere di bruschette invece costa sui 9/10 euro. Il bere è a parte (siamo sui 7/8 euro a cocktail). La qualità è molto alta e anche la freschezza degli ingredienti; l’unica pecca è che non si può prenotare e c’è sempre un po’ di coda alle 12 appena apre.
La mattina il locale è dedicato alla Pesto Experience (fatta qualche anno fa anche dalla famiglia Ferragni al completo) prenotabile telefonicamente o online.
A Manarola è possibile fare il bagno dagli scogli, se siete sufficientemente agili per muovervi. L’acqua è veramente spettacolare, vale la pena fare un po’ di fatica e fermarsi mezz’oretta per fare un tuffo in queste acque cristalline.
Se invece vi trovate a Manarola di pomeriggio e avete voglia di un bel gelato o una granita rinfrescante, vi consiglio di andare dalla Gelateria – Sorbetteria Cinque Terre: sembra di entrare nel laboratorio di uno scienziato pazzo, ma fidatevi, non rimarrete delusi; si affaccia lungo il carrugio principale di Manarola, vicino all’uscita della galleria che porta alla stazione dei treni.
Corniglia: il borgo a picco sul mare
Corniglia, è il paese centrale delle Cinque Terre, l’unico non a contatto con il mare che sorge su un promontorio roccioso alto circa 100 metri ed è raggiungibile solamente con il treno e poi con un bus che porta fino in cima al paese, in auto o a piedi (facendo molti scalini e una bella sudata).
Con tutta onestà, devo ammettere che sono stata pochissime volte a Corniglia, data la sua maggiore difficoltà nel raggiungerla rispetto alle altre e a causa della sua lontananza dal mare. Un posto che sento di consigliarvi è A Caneva, un bellissimo bar con giardino rilassante dove fare ottime colazioni, merende oppure un goloso aperitivo con prodotti del luogo.
Un ristorante tipico in centro a Corniglia, poco turistico e che offre piatti della tradizione ligure, non solo di mare, è l’Osteria A Cantina de Mananan: qui, oltre al pescato del giorno e altri piatti di pesce fresco, trovate anche i tradizionali testaroli al pesto, i pansotti alla salsa di noci e il coniglio in umido alla ligure. I prezzi sono in linea con gli altri locali della zona.
Vernazza: scorci da cartolina
La penultima terra arrivando da La Spezia è Vernazza, la più elegante di tutte, una perla da custodire e ammirare: la piazzetta con il campanile che si affaccia sul mare è uno spettacolo, ancor più se vista dall’alto. Si può raggiungere una visuale panoramica salendo per un sentierino che segna le indicazioni per il santuario del paese e, mentre si sale, è possibile vedere anche i terrazzamenti tipici del territorio delle Cinque Terre, dove viene coltivata l’uva per fare il vino.
I bar e i ristoranti nella piazzetta principale sono molto turistici, perciò consiglio di trovare un’alternativa un po’ più locale dentro il paesino oppure nelle altre terre. Ho provato una volta Gianni Franzi ma non lo consiglierei. Per una pausa pranzo veloce e street food andrei piuttosto da “Pippo a Vernazza” per delle buonissime e abbondantissime trofie al pesto take away o delle focacce con pesce fresco.
A Vernazza c’è anche una buonissima gelateria che porta il suo nome e che ha 3 sedi anche a La Spezia, dove vi consiglio di provare la Crema del Pastore e la Crema Vernazza. Arriviamo alla fine del percorso con l’ultima tappa dell’itinerario: Monterosso.
Monterosso: dove fare il bagno alle Cinque Terre in spiaggia
È la più grande di tutte e si compone di due parti: la parte del centro storico, con ristorantini e locali dove fermarsi per un buon pranzo tipico, e la parte del lungomare, dove c’è la spiaggia più grande e gli stabilimenti attrezzati.
Oltre a qualche postazione sulla scogliera di Manarola, da cui si può fare un tuffo in mare se si è sufficientemente agili, l’alternativa più comoda dove scegliere di andare a rilassarsi in spiaggia è proprio la spiaggia di Monterosso: la più famosa delle spiagge di Monterosso si trova appena oltre il tunnel pedonale, proprio sotto la stazione del treno e prende il nome di spiaggia di Fegina; è l’unica delle Cinque Terre ad avere stabilimenti balneari con attrezzatura affittabile per la giornata (solo se arrivate abbastanza presto nei giorni più affollati, altrimenti troverete tutto al completo).
La spiaggia libera è sempre molto piena di turisti e qualche locale che decide di farsi un bagno per rinfrescarsi dopo pranzo. Vi consiglio di arrivare la mattina presto se volete assicurarvi una buona postazione per tutta la giornata; se vi trovate a Monterosso nei mesi più caotici preparatevi all’arrivo della calca di turisti nelle ore più calde. Se volete potete optare per gli scogli, che si trovano alla fine della spiaggia, e vi garantiscono forse un po’ più di tranquillità. La sottoscritta, da buona ligure, preferisce sempre lo scoglio alla spiaggia: sono più pratici e vi permettono di avere un minimo di spazio vitale, che molto spesso è impossibile trovare nelle spiagge strette e accalcate.
Qui, in questa parte del paese, ci sono molti bar che affacciano sulla passeggiata, gelaterie e focaccerie, ma per quanto riguarda i ristoranti vi consiglio di restare nella parte del centro storico.
Per un bel pranzo tipico vi consiglio Tosca Bistrot, un buon compromesso tra qualità prezzo e porzioni abbondanti che soddisferà pienamente la vostra voglia di piatti liguri. Una menzione speciale per la proprietaria, molto dolce e gentile nel servirci e consigliarci i piatti da ordinare.
In foto potete ammirare gli gnocchi al pesto fatti in casa in tutta la loro bellezza e dei sublimi tagliolini freschi alle cozze e zucchine, incorniciati da piatti di ceramica bellissimi. Come dolce un carpaccio di ananas marinato al limoncino delle cinque terre (una vera squisitezza!).
Infine, se siete a Monterosso, una cosa che NON potete perdervi sono proprio le acciughe di Monterosso! Una pausa pranzo alternativa, un po’ più easy, ma che vi consentirà di mangiare questa prelibatezza accompagnata da ottimi vini è l’Enoteca Internazionale Monterosso. Qui la location è un po’ più spartana, il menù è scritto sulla lavagna e viene data molta importanza alla scelta del vino (giustamente, è un’enoteca); ma vi assicuro che anche la proposta di piatti non è da meno. L’offerta è principalmente di bruschette con prodotti locali e acciughe, oppure piatti speciali tipici come il baccalà o la fantasia di acciughe (in foto). Fatevi un favore e prendete un bel piatto di acciughe: vi stupirà.
La Spezia e la cena tipica spezzina
Se la sera volete cenare a La Spezia in centro, magari vicino al vostro alloggio, avete un sacco di opportunità per mangiare tipico. Io vi consiglio “Acronia, La Cantina” (Via Felice Cavallotti, 82) per mangiare taglieri XXL di focaccia conditi a piacimento: la formula è 18 euro una lingua di focaccia ligure che occupa tutta la lunghezza del tavolino, con sopra 3 condimenti a vostra scelta tra quelli previsti nel menù (io vi consiglio questi 3 gusti: lardo e pomodorini, fiori di zucca e acciughe, pesto); Osteria All’inferno (Via Lorenzo Costa, 3) è l’ideale per provare i piatti tipici spezzini di una volta e del buon pesce cucinato alla maniera tradizionale (da provare i tagliolini al nero di seppia con i “muscoli” ovvero le cozze e lo stoccafisso in umido, una specialità del luogo);
Trattoria Bellavista (Via Urbano Rattazzi, 54) è un ristorantino un po’ più raffinato ma con proposte di pesce con il giusto rapporto qualità-prezzo; se invece volete godere di una vista mozzafiato sul Golfo della Spezia (anche chiamato Golfo dei Poeti, grazie al passaggio di Lord Byron, Shelley e altri che scrissero dei nostri luoghi) dovrete spingervi un po’ fuori dal centro, sulle colline spezzine, e arrivare fino alla Vecchia Osteria San Rocco (Via Costa di Santa Lucia, 25), una vera chicca per gli amanti sia del pesce, che della carne. Qui si mangia veramente bene, piatti abbondanti a un prezzo onesto; vi consiglio di prendere i ravioli al branzino con sugo di scampi e di secondo i muscoli ripieni (le cozze ripiene fatte alla nostra maniera) oppure la grigliata mista di pesce.
Conclusioni: quanto si spende per un weekend alle Cinque Terre?
Il costo di una vacanza di un paio di giorni alle Cinque Terre partendo da Milano e comprando i biglietti con un po’ di anticipo (almeno 3 settimane prima se si tratta di luglio o agosto, anche solo 2 settimane prima se invece le visitate in bassa stagione) non è esagerato. Fate conto che il biglietto di andata e ritorno Milano Centrale – La Spezia Centrale vi costerà quasi 40 euro (solo andata 19.90), più 18 euro circa se decidete di acquistare la Cinque Terre Card, più il costo dell’alloggio, che a La Spezia costa molto meno rispetto a un b&b in una delle Cinque Terre. Gli extra sono tutti i pranzi e le cene fuori che farete (che per quanto mi riguarda sono sempre la parte più costosa della vacanza).
In generale, ribadisco il mio consiglio di non scegliere i mesi estivi più caldi e affollati di turisti per visitare le Cinque Terre, ma aspettare magari settembre o la primavera per godersi queste perle del Levante con più calma e relax, e ammirare la bellezza di questi paesaggi con più tranquillità e spensieratezza.
Io vi ho proposto l’alternativa più economica per visitare tutte le Cinque Terre, ma ci sono anche delle opzioni di tour guidati via mare, come ad esempio la compagnia Cinque Terre Ferries che organizza mini-crociere tra Porto Venere e le Cinque Terre a un prezzo competitivo per adulti e bambini, con la scelta di venire accompagnati dalle guide oppure no. I tours partono la mattina alle 10 circa dal molo di La Spezia e rientrano nello stesso luogo la sera verso le 18. Sta a voi decidere se venire cullati dalle onde del mare e avere una vista dei borghi più suggestiva o vivere l’esperienza del treno tappa dopo tappa in maniera più veloce ed economica.
Articolo scritto dalla contributor Giulia Minguzzi
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